Io mi sento totalmente impotente.
Ho a che fare con un padre che fino ai novantadue-novantatré anni era lucidissimo, attivo, informato, partecipe della vita della famiglia, soprattutto in complicità col nipote amato. Un uomo che per tutta la sua vita ha dimostrato vent'anni di meno, ha fatto sport, si è mantenuto in attività. un punto di riferimento per la sua calma, la sua ponderazione.
Non saprei dire quando il decadimento sia iniziato, forse in un periodo di forzata inattività a causa di artrosi, sta di fatto che appena ha smesso le sue passeggiatine quotidiane o anche solo la cyclette, ha iniziato pian piano a impigrirsi di fisico, ma soprattutto di mente; ha smesso di leggere il giornale, ha preso a dormire molto.
Depressione senile, si dirà. Infatti abbiamo tentato con gli antidepressivi, ma dopo alcuni mesi senza risultato alcuno li abbiamo gradualmente eliminati. E piano piano ha cominciato a rifiutare un numero via via maggiore di alimenti o semplicemente a impuntarsi a non voler mangiare. Siamo arrivati al monocibo - broccoletti - ma ora da qualche giorno sembra non apprezzare più neanche quelli. Se non fosse per il latte rinforzato con integratori della mattina e della sera non mangerebbe nulla. Non si capisce se per una sorta di capriccio marzolino, o altro. Temo che arriveremo alle flebo. Nel frattempo non si capisce quanto sia lucido. Sembra presente e abbastanza lucido, ma le sinapsi se ne sono andate e gli impediscono di collegare tra loro due semplici pensieri:
"Non capisco come ho fatto a ridurmi così"
"Papà, ma ti rendi conto che non mangi niente?"
"Come non mangio niente? Io mangio!"
"Sì. vabbè".

E forse è meglio così
#vitacolpadre99
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