giovedì 14 gennaio 2021

La laurea al tempo del Covid


 La mia laurea si perde nella notte dei tempi, ma ricordo molto bene la sensazione meravigliosa di sollievo l'istante dopo aver consegnato due copie in segreteria del mio libro ben stampato e al contempo una sensazione di piacevole sospensione prima della dissertazione in sala lauree, davanti alla numerosa commissione disposta a semicerchio, composta da relatore, contro relatore, presidente, annessi e connessi e poi il pubblico ,  i parenti,  gli amici, con tutta l'ufficialità ed anche la solennità che tutto ciò comporta.  

Il Covid ha sconvolto tutto ciò.  Tutto avviene da remoto, online: la tesi da camera


Mio figlio ha chiuso la triennale di Fisica alla Sapienza, percorso che ha previsto la discussione - a puntate - di una tesi che è stata presentata alla segreteria in Pdf, esaminata e approvata dal suo relatore, discussa dopo circa 15 giorni sempre online alla sola presenza di due contro relatori rigorosamente dal suo computer, dalla sua stanza in cui non deve essere presente nessuno oltre a lui e finalmente, dopo un'altra settimana si arriva  alla proclamazione previa breve domanda della commissione, sempre online,  sempre in una stanza solitaria, senza astanti.  In questo modo si acquista una dimensione casalinga e rassicurante, ma si perde tensione emotiva ed anche tutto sommato il senso del traguardo raggiunto.

" Che dici? sposto la scrivania?"

"Perché?"

"Dalla prospettiva attuale si vedono i peluche"

"Beh, cosa vieta di laurearsi coi peluche? Almeno loro possono assistere; in fondo ti accompagnano dalla prima infanzia!"

"Dici? No. meglio girare la scrivania, così si vede il quadro e la libreria; è più serio"

"Più serio?Con quel taglio di capelli sulla foto del documento?

"Vabbè, ora esci, mi devo collegare"

"In bocca al lupo"

"Non origliare dietro la porta"

"Contaci!"

Chissà se per l'epoca della laurea magistrale il Covid sarà archiviato...


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