lunedì 20 novembre 2017

La cura

Oggi è stata una giornata piena e forse proprio per questo, per inerzia di moto, sono riuscita ad infilare anche la toilette del babbo: pedicure, manicure, barba, capelli.

Non c'è mai stata troppa confidenza tra noi e lui poi è sempre stato molto pudico, ma si sa le necessità della vecchiaia obbligano a superare certi pudori e quello che prima faceva da sé oggi accetta di buon grado che lo faccia io.






Tra due persone che non si sono mai scambiate gesti d'affetto queste piccole cure li sostituiscono.

Mio padre non è mai stato espansivo con me e neppure con mio fratello e ovviamente anche noi siamo frenati; non riuscirei a fargli una carezza, anche se sono riuscita a piangere disperatamente tra le sue braccia una volta che mi sono sentita persa.
Confido che le mie piccole cure abbiano l'effetto di lenire un po' la solitudine anche  fisica, della sua vecchiaia.
I vecchi si sentono soli, spiritualmente, ma anche fisicamente; allora lavargli i piedi e poi massaggiarglieli con una crema per la circolazione diventa una coccola; pettinargli i capelli a cui ancora tiene dopo avervi messo l'olio di Argan, massaggiargli le mani secche con la crema è un veicolo inespresso di compassione filiale.
E dopo il suo umore è migliore

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