venerdì 29 settembre 2017

Domiciliazione

Allora, ho ottenuto la domiciliazione sanitaria provvisoria presso il mio domicilio (per un anno) del babbo novantottenne con assegnazione al mio medico di famiglia.

Tutto semplice? Niente affatto, anzi un percorso a ostacoli tra Roma e Torino.

La segretaria del mio medico mi dà infornazioni sommarie; alla mia Asl di riferimento le contraddicono e comunque vogliono una dichiarazione preliminare di revoca (provvisoria?) del medico torinese  ottenuta presso la sua Asl di Torino.
Le Asl da una regione all'altra, come fossero il Nebraska e il Nevada, non si parlano, quindi devo fare tutto io.
Ovviamente a Torino si aspettano che io vada di persona.  Dopo aver spiegato che noi ci troviamo a Roma e il babbo non può viaggiare accettano che invii la documentazione (richiesta di revoca del medico, documento di identità, tessera sanitaria) via fax.

"Come via fax? I fax non esistono praticamente più! Non posso mandare un'email, scansiono i documenti..."
"No, via mail non è è possibile; deve mandare un fax".
"Ma almeno la risposta potete mandarla via mail?"
"Forse, vediamo"
Parto quindi alla ricerca di un negozio che ancora faccia i fax, lo invio e miracolosamente da Torino nel giro di poche ore arriva la email con documento di revoca del medico. Nota di merito per loro.

Torno quindi alla mia Asl di riferimento, non prima di aver ottenuto dal mio medico di famiglia, come richiesto, una dichiarazione dei motivi per cui io chiedo la domiciliazione (come se novantotto anni e sei mesi non fossero una ragione sufficientemente valida a prescindere).
Ho con me la richiesta firmata da mio padre, le fotocopie dei suoi documenti ed anche gli originali, la revoca da Torino, la dichiarazione del mio medico di famiglia disposto a prenderlo in carico.
"Manca la delega"
"Quale delega? Nessuno me lo ha detto. In ogni caso ho la richiesta firmata da mio padrte, ho i suoi documenti..."
"No, ci vuole la sua delega; dobbiamo accertare la sua volontà"
"Allora mi fate il favore di venire a domicilio, come hanno fatto dal Municipio per rilasciargli la carta di identità, perché mio padre è vecchio, non cammina, praticamente non vede ed è chiaro che la delega la farei io stessa".
"Deve tornare"

Esco dalla stanza coi fumi dalle orecchie. Trovo un foglio per le deleghe su un tavolino, lo compilo firmandolo a nome di mio padre, riprendo il numeretto e mi rimetto in coda.
Dopo un quarto d'ora chiamano il mio numero e col mio più bel sorriso rientro. Con la delega.
Non fanno una piega.

Ricapitolando, per spostare il domicilio sanitario dovete:
a) revocare il medico nella città in cui avete la residenza e ottenere un certificato di revoca;
b) richiedere al medico di famiglia una dichiarazione sul perché viene richiesto il cambio di domicilio;
c) recarvi presso la Asl che deve prendervi in carico con i suddetti documenti, la fotocopia di carta di identità e tessera sanitaria e DELEGA DELL'INTERESSATO.
tutto ciò se vivete a Roma e fate capo alla AslRoma2, perché non è affatto detto che da un'altra parte che non sia il Nebraska, per esempio in Arizona, valgano le stesse regole.

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